Il dieselgate costa al gruppo Volkswagen una nuova multa milionaria: stavolta la stangata è arrivata in Canada, dove un tribunale di Toronto ha imposto alla Casa tedesca una sanzione pari a 196,5 milioni di dollari locali (circa 135 milioni di euro) per la violazione delle leggi ambientali e la diffusione sul mercato di informazioni fuorvianti sulle emissioni di circa 128 mila veicoli Volkswagen, Audi e Porsche.
Chiuso il caso giudiziario. La multa rientra nell’accordo raggiunto dai tedeschi con il governo di Ottawa per chiudere la causa legale avviata a dicembre all’esecutivo guidato da Justin Trudeau: dopo quattro anni di indagine dell’agenzia governativa Environment and Climate Change Canada, i tedeschi sono stati accusati di aver importato nel paese veicoli non conformi agli standardi. La corte, presieduta dal giudice Enzo Rondinelli, ha convalidato l’intesa, anche alla luce della decisione della Volkswagen di dichiararsi colpevole per la violazione del Canadian Environmental Protection Act e 60 capi di imputazione (di cui 58 fanno riferimento alla violazione delle normative tra il gennaio del 2008 e il dicembre del 2015 e due alla pubblicità ingannevole).
L’ammissione di colpa. “La società ha ammesso e accettato la piena responsabilità delle sue azioni”, ha commentato il procuratore Tom Lemon, aggiungendo che, ai sensi delle normative canadesi, la multa avrebbe anche potuto raggiungere l’importo massimo di 265 milioni di dollari. Ciononostante, l’importo concordato è il più alto mai imposto dal Canada per reati ambientali. “La Volkswagen – ha sottolineato un portavoce del costruttore – ha garantito piena collaborazione durante le indagini dell’Environment and Climate Change Canada e ora l’accordo risolve tutte le accuse. La sentenza riconosce le numerose iniziative messe in atto dalla Volkswagen in Canada e rafforza le sue politiche globali di rispetto delle normative. L’esborso sarà utilizzato per sostenere progetti ambientali a livello nazionale e nelle province di tutto il paese”.
Un conto salato in Canada. La sanzione, da pagare entro 30 giorni, si aggiunge ai pagamenti già concordati dalla Volkswagen per rimborsare i clienti canadesi e chiudere una class action promossa da circa 105 mila automobilisti: la Casa di Wolfsburg, infatti, ha già accettato di pagare 2,4 miliardi di dollari canadesi (1,65 miliardi di euro). Inoltre, nel 2016 le autorità antitrust hanno già comminato un’ulteriore multa per 17,5 milioni di dollari canadesi per pubblicità ingannevole nella promozione di veicoli non conformi alle direttive ambientali. Con la multa canadese e quella da 77 milioni di euro pagata in Australia a settembre, il conto del dieselgate per la Volkswagen, tra indennizzi sanzioni e spese legali, ha superato abbondantemente i 30 miliardi di euro. Nuove cause, come le class action avviate in Germania o Regno Unito, potrebbero spingere ulteriormente al rialzo l’esborso complessivo.
Fonte: quattro ruote